Andromaca, Vienna, van Ghelen, 1724

 SCENA VI
 
 ANDROMACA e ULISSE con soldati
 
 ULISSE
735Greci, ogni via chiudete. Ecco la fera.
 ANDROMACA
 (Qui Ulisse. Apriti, o terra, e l’inghiottisci).
 ULISSE
 (Se le taccia or Telemaco e s’inganni).
 Donna, in Ulisse il messaggier de’ Greci
 ti parla. Ov’è Astianatte?
 ANDROMACA
                                                A che mel chiedi?
 ULISSE
740Ragion d’impero non si rende al servo.
 ANDROMACA
 Sempre la madre tien ragion sul figlio.
 ULISSE
 A contender non venni. Ov’è Astianatte?
 ANDROMACA
 Ov’è Priamo? Ove Ettorre? Ove tant’altri
 frigi? Tu d’un sol chiedi ed io di tutti.
 ULISSE
745Ti faranno parlar verghe, ugne e ruote.
 ANDROMACA
 Minaccia incendi e piaghe e fame e sete
 e l’arti tutte del furor. Son madre.
 ULISSE
 Sciocco è tacer ciò che dirai fra poco.
 ANDROMACA
 Tanto preme ad Ulisse il farmi misera?
 ULISSE
750Preme a la Grecia. Non si vuole un altro
 Ettore in Astianatte.
 ANDROMACA
 Sì, ch’ei non tolga un giorno
 a Telemaco tuo d’Itaca il regno.
 ULISSE
 Telemaco rammenti? O scellerata!
 ANDROMACA
755Qui non Ulisse, il messaggier de’ Greci
 mi parla.
 ULISSE
                    E mi dileggi? E tu facesti
 perir quell’innocente?
 ANDROMACA
 Tu ne ignori il destino e rea mi accusi?
 ULISSE
 Aure e’ spira di vita o giace estinto?
 ANDROMACA
760Nei regni de la morte ei sta vivendo.
 ULISSE
 Siagli tosto compagno il tuo Astianatte.
 ANDROMACA
 Sei consolato. Or va’. Riporta a’ Greci
 sì grato annuncio. Esca il premuto duolo.
 D’Ettore il figlio e mio sta già sepolto.
 ULISSE
765Falso è quel pianto. Ulisse io sono e d’altre
 madri, e madri anche dee, vinte ho le frodi.
 ANDROMACA
 Senti. Prego il gran Giove e Pluto e Dite
 e l’erinni implacabili che quanto
 di mal può farmi Ulisse ora mi faccia,
770se non è ver che serra
 lo stesso avel Telemaco e Astianatte.
 ULISSE
 (Spenta è dunque con lui la mia vendetta?
 Che fo? Lo credo! E a chi lo credo? A donna
 e madre? No. Qui ci vuol tutto Ulisse).
 ANDROMACA
775(Ristretto in sé, medita nuovi inganni).
 ULISSE
 Da’ grazie al ciel di non aver più figlio,
 che s’ei vivesse, da l’iliaca torre
 precipitato e lacero il vedresti.
 ANDROMACA
 (Mi abbandona lo spirto. Ahimè! Che orrore!)
 ULISSE
780(Tradì il timor la madre. In questa parte
 diamle altro assalto). Ite veloci; e ovunque
 lo ritrovate, a forza
 e per le chiome a me ’l traete, o servi.
 Non lasciate ruina, antro o sepolcro.
785Ti volgi addietro e temi?
 Di che? Morto è Astianatte.
 ANDROMACA
 Son per lung’uso al mal sì accostumata
 che ne temo anche l’ombre.
 ULISSE
 Ma tu non lasci di guardar la tomba
790d’Ettore tuo. Peggiore
 vedrò s’ora tu sia madre o consorte.
 Quel sepolcro abbattete e le odiose
 ceneri a l’aria disperdete e al suolo.
 ANDROMACA
 Empi! Non anche a tanta
795malvagità pensaste.
 Contaminaste i templi.
 Rispettaste i sepolcri. Ah! Se l’osate,
 resisterò. Mi darà forze l’ira.
 ULISSE
 Lasciatela gridar. Mano a le scuri.
 ANDROMACA
800O dio! Marito e figlio io vedrò oppressi
 da una stessa ruina? A te le mani
 porgo, a te i prieghi umili...
 ULISSE
 Dammi il figlio e poi priega.
 ANDROMACA
 Aprimi il sen, se qui lo credi ascoso.
 ULISSE
805Eh! Non si tardi più. Spezzate il sasso.
 ANDROMACA
 Io ti potrei punir col tuo furore;
 ma da pietà mi è tolta la vendetta.
 Su. Fa’ aprir quella tomba. E se non basta,
 due Astianatti ti addito. Uscite, o figli. (Due soldati aprono la sepoltura e n’escono Astianatte e Telemaco)
 ULISSE
810Non ti sapea due volte madre. Poca
 una vittima sola era ad Ulisse.