Andromaca, Vienna, van Ghelen, 1724

 SCENA VI
 
 ELENO con guardie e i suddetti
 
 ELENO
                                            E Pirro ed io.
 ERMIONE
180Pirro!
 EUMEO
               Aimè!
 ELENO
                             I suoi soldati
 son questi e frettoloso ei di là scende.
 EUMEO
 Ermione, a lui ne involi
 il sollecito passo. (Fugge con le guardie di Ermione)
 ERMIONE
                                  Ermione ancora
 non è avvezza a fuggirlo. E tu, cui torna
185ostro vivace a colorir le gote,
 usa tua sorte. Ne l’ingiusto amante
 sveglia l’ire a vendetta,
 narrando il tuo periglio e ’l mio furore.
 ANDROMACA
 Lo farei, se d’Ermione avessi il core. (Pirro cala dal monte col restante delle sue guardie)
 ERMIONE
 
190   Barbara, in me ti vendica.
 
 ANDROMACA
 
 Tacendo e sofferendo,
 mi vendichi di te la virtù mia.
 
    Tu me volesti spenta.
 Io te disio contenta.
195Vedi qual più di noi barbara sia. (Entra nel tempio)