Andromaca, Vienna, van Ghelen, 1724

 SCENA PRIMA
 
 ASTIANATTE, TELEMACO ed ELENO
 
 TELEMACO
 Innocenti diletti
 ne appresta il vicin bosco, ov’è nostr’uso
 inseguir belve inermi.
 ASTIANATTE
 Così a noi si affacciasse orso o cignale.
5Questo dardo e quest’arco
 lor farebbe sentir qual sia in quest’anni
 del fort’Ettore il figlio.
 ELENO
 Altre fere, altri rischi oggi la vita
 minaccian di Astianatte.
 TELEMACO, ASTIANATTE
                                               Io quegli sono.
 ASTIANATTE
10Se aggiugner a le stragi
 di mia casa real vuolsi la mia,
 cadrò né smentirò la stirpe e ’l padre.
 ELENO
 Voi qual fia ’l prezzo de la vita e quale
 il danno de la morte
15non giugnete a capir. A chi vi regge
 lasciatene la cura; e pensier vostro
 sia l’ubbidir con pace. Ad ogni sguardo
 colà vi asconda il sacro orror del tempio.
 TELEMACO
 Ma, signor, se Astianatte oggi è in periglio,
20di’ che quegli io mi sia. Viva il fratello.
 ASTIANATTE
 Io mille vite cederei più tosto
 che non esser qual son d’Ettore il figlio.
 TELEMACO
 Deh! Togline di dubbio e di rancore.
 ELENO
 Se non il sangue, ambo ne avete il core.
 ASTIANATTE, TELEMACO
 
25   Troia cadé. Ma vive
 chi vendicar la può.
 
 TELEMACO
 
   Io correr l’onde argive
 vedrò di sangue e pianto.
 
 ASTIANATTE
 
    E nuove palme al Xanto
30io rifiorir farò. (Entrano nel tempio)