Nitocri, Venezia, Pasquali, 1744

 LICENZA.
 
 Ritor la palma a’ vincitori affetti
 vanto è d’anima forte;
1755ma gloria è assai maggior d’anima eccelsa
 non aver mai ceduto e starsi in guisa
 che la bassa de’ sensi
 turba servil tumultuar non osi
 contra ragion che li corregge e affrena.
1760Tal da quel dì, che d’onor colmo e gioia
 con fausto giro oggi ricorre a noi,
 il tuo si vide ad ogni scossa invitto
 e magnanimo core, augusta Elisa,
 non dar loco ad affetti o darlo a quelli
1765per cui pregio ha virtude.
 Ti turbi, è ver, ma solo
 all’altrui colpa o alla miseria altrui.
 L’altezza, in cui risiedi, a te fa senso,
 non perché sei maggior ma perché puoi
1770usar beneficenze e, con l’esempio,
 quei che tiene al tuo fianco ossequio e fede,
 a te, ch’ottima sei, render simili.
 Così dal giorno, in cui nascesti grande,
 in tua virtù serbando egual tenore,
1775stesso in te fu l’impero e stesso il core.
 
    D’erto e sublime
 monte alle cime,
 di chiara luce adorno
 sempre rinasce il giorno
1780e le procelle torbide
 sente cadersi al piè.
 
    Tal sempre in calma
 tua nobil alma,
 nebbia non v’ha né scossa,
1785onde turbar si possa;
 e tiene eccelsa e placida
 un maggior regno in sé.
 
 CORO
 
    Regno stimi assai migliore
 impor leggi al sol tuo core
1790che dal trono all’altrui fato.
 
    Ei servendo a ciò che è giusto,
 si fa grado a un ben più eccelso.
 Dignità lo rende augusto;
 ma virtù lo fa beato.