Nitocri, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XVIII
 
 MICERINO, EMIRENA, NITOCRI e IMOFI
 
 MICERINO
 Inutile dolor qui non mi arresti.
 Seguiamlo. O giusti dei, come il soffrite? (Si parte)
 EMIRENA
1620Dove pianger si possa
 con libertà, mio core, andiamo a piangere. (Si parte)
 IMOFI
 Ora è tempo, regina,
 di mostrar tua virtù nel caso acerbo.
 NITOCRI
 Imofi, e qual mi resta
1625virtù sovra il mio cor? Mirteo va a morte;
 e forse in questo punto... Oimè!... Sostienmi.
 IMOFI
 (Mi fa pietade).
 NITOCRI
                                A tanta fede, a tanto
 valore, a’ suoi trionfi
 qual si appresta mercede?
1630Una scure, un carnefice. O crudele!
 O perfida ch’io fui, che nol difesi!
 IMOFI
 A pro dell’infelice,
 regina amante e che più far potea?
 NITOCRI
 Nulla, nulla fec’io; se a torlo all’ira
1635del suo fiero destin non fui bastante,
 la regina che fe’? Che fe’ l’amante?
 
    Ti abborro, ti sdegno,
 disutil mio regno,
 mio perfido amor.
 
1640   Oimè, che il soffersi!
 Crudele, infedele!
 Caduto è il sostegno
 del trono e del cor.
 
 IMOFI
 Tregua al dolor. Te la vendetta or chiede;
1645e la devi a Mirteo.
 NITOCRI
                                    Sì, e nel più iniquo
 de’ suoi fieri nimici e nel più reo
 la prima svenerò...
 VOCI DI DENTRO
                                     Viva Mirteo.
 IMOFI
 «Viva Mirteo» suona la reggia; udisti?
 NITOCRI
 Degli eroi questo è il fato, esiger vivi
1650invidia, estinti applauso. Ah! Ch’egli è morto.