Nitocri, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA III
 
 RATESE, NITOCRI, EMIRENA, MIRTEO, MICERINO, MANETE e IMOFI
 
 CORO
 
    Qui d’oro e porfido
 hanno urna splendida
 le fredde ceneri
 del nostro re. (Segue la sinfonia, poi torna il coro)
 
630   Ma l’ombra flebile,
 di sangue squallida,
 in sede placida
 qui ancor non è.
 
 MEZZO IL CORO
 
    Quanti Asia ed Africa
635marmi ha pregevoli
 real piramide
 assorbe in sé.
 
 REPLICA TUTTO IL CORO
 
    Ma l’ombra flebile,
 di sangue squallida,
640in sede placida
 qui ancor non è.
 
 MEZZO IL CORO
 
    L’uccisor perfido
 gli estremi aneliti
 ancora esanime
645al suol non diè.
 
 TUTTO IL CORO
 
    E l’ombra flebile,
 di sangue squallida,
 in sede placida
 qui ancor non è.
 
 RATESE
650Nel tuo nimico alfin, regina, abbiamo
 l’assassin di Amenofi.
 Vi son complici e prove; e pria che scenda
 sul collo all’empio il punitore acciaro,
 ti è forza alla sentenza,
655con sacro inviolabil giuramento,
 le difese obbligar, tolto a te stessa
 l’arbitrio del perdono. Ove si debba
 il sangue vendicar di un re trafitto,
 regnan le leggi e la pietà è delitto.
 NITOCRI
660Diletta ombra fraterna
 che a questa tomba, monumento illustre
 dell’amor mio, mesta ti aggiri intorno
 e da vendetta il tuo riposo attendi,
 l’avrai del tuo omicida
665sul tronco busto. Alla sentenza il voto
 giuro sovra il mio capo; e s’io spergiura
 fia, me del grande Ammone,
 me del possente Osiri
 fiedan le corna, in me del fiero Anubi
670latrino l’ire, in me d’Iside gli aspi
 versino il tosco e, invan pregato, il Nilo
 da’ patrii campi si ritiri e fugga
 e fame ne divori, ardor ne strugga.
 RATESE
 Colà, dove raccolti
675stanno satrapi e duci, il giuramento
 confermar dei, regina.
 NITOCRI
                                            Andiam, Ratese.
 TUTTI
 Si affretti al traditor supplizio e morte. (Parte Nitocri, seguita dagli altri, ed entra nel portico sinistro)
 EMIRENA
 Del dolente Mirteo fuggo la vista. (Volendo partire, Emirena vien fermata da Mirteo)