Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA XVIII
 
 NITOCRI, EMIRENA, MICERINO e IMOFI
 
 MICERINO
 Inutile dolor qui non mi arresti.
 Seguiamlo. O giusti dei, come il soffrite? (Parte)
 EMIRENA
1620Dove pianger si possa
 con libertà, mio core, andiamo a piangere. (Parte)
 IMOFI
 Ora è tempo, regina,
 di mostrar tua virtù nel caso acerbo.
 NITOCRI
 Imofi, e qual mi resta
1625virtù sovra il mio cor? Mirteo va a morte;
 e forse in questo punto... Aimè!... Sostienmi.
 IMOFI
 (Mi fa pietade).
 NITOCRI
                                A tanta fede, a tanto
 valore, a’ suoi trionfi
 qual si appresta mercede?
1630Una scure, un carnefice. O crudele!
 O perfida ch’io fui, che nol difesi!
 IMOFI
 A pro de l’infelice,
 regina amante e che più far potea?
 NITOCRI
 Nulla, nulla fec’io. Se a torlo a l’ira
1635del suo fiero destin non fui bastante,
 la regina che fe’? Che fe’ l’amante?
 
    Ti abborro, ti sdegno,
 disutil mio regno,
 mio perfido amor.
 
1640   O me che il soffersi
 crudele, infedele!
 Caduto è il sostegno
 del trono e del cor.
 
 IMOFI
 Tregua al dolor. Te la vendetta or chiede;
1645e la devi a Mirteo.
 NITOCRI
                                    Sì, e nel più iniquo
 de’ suoi fieri nemici e nel più reo
 la prima svenerò...
 VOCI DI DENTRO
                                     Viva Mirteo.
 IMOFI
 «Viva Mirteo» suona la reggia; udisti?
 NITOCRI
 Degli eroi questo è ’l fato, esiger vivi
1650invidia, estinti applauso. Ah! Ch’egli è morto.