Faramondo, Venezia, Nicolini, 1699

 SCENA XVIII
 
 TEOBALDO, poi ADOLFO, e li suddetti
 
 TEOBALDO
 O suo disegno o suo destin qui ’l tragga,
 da la città poc’anzi uscito, i suoi
465Faramondo precede;
 né troppo è lunge.
 GUSTAVO
                                    Il mio crudel nemico?
 Su d’intorno, o guerrieri,
 chiudete il varco. Al teso aguato ei cada.
 Pietoso il cielo e giusto
470qui me l’invia. Teobaldo
 guidi al campo Clotilde. E tu m’attendi
 col fatal teschio. Intanto
 nemico e amante a più temermi apprendi. (Entra nel bosco co’ suoi)
 CLOTILDE
 O dei!
 ADOLFO
               Clotilde.
 CLOTILDE
                                 Adolfo, ah tu mi salva
475Faramondo il germano.
 ADOLFO
 So che far deggio.
 TEOBALDO
                                   In lui tu speri invano.
 CLOTILDE
 
    Parto lieta su la tua fede
 e ’l tuo amore mi fa costanza;
 
    se mi amate, non ingannate,
480care labbra, la mia speranza.
 
 ADOLFO
 Cor mio, tutto si tenti.
 E chi serve in amor nulla paventi. (Entra nel bosco)