Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA XII
 
 RATESE e poi NITOCRI, seguita da IMOFI e da alquante delle sue guardie, le quali si fermeranno in lontano e alla custodia della porta della sala
 
 RATESE
 Va’ pur. Chi di Ratese
1450sa l’opre e le condanna, ha una gran colpa.
 Prevenirò chi può tradirmi un giorno.
 Non conosco altro amor che l’util mio;
 e la pietà, che nuocer puote, è iniqua.
 IMOFI
 Serbin modo e decoro i regi affetti. (Piano a Nitocri)
 RATESE
1455Se poc’anzi più orecchio
 dato avessi al mio dir, meno al tuo core,
 da l’alto or non vedresti
 di queste mura, mal difese, i fieri
 minacciosi apparati;
1460e se stata non fosse
 mia bontà che il rattenne, e ferro e foco
 corse avria queste soglie. Or che far posso?
 Sdegna indugi la turba. A lei per poco
 che si nieghi un sol capo,
1465ne vorrà mille; e sì potria del sangue
 crescer la sete... Ah! Dir non l’oso. Lungi
 dal tuo petto una volta
 la dannosa pietà. Già condannato,
 al carnefice suo diasi Mirteo,
1470dal tuo periglio ancor fatto più reo.
 NITOCRI
 Chi mosso e chi sospeso abbia il tumulto,
 or di cercar non è, Ratese, il tempo.
 Mi si minaccia; mi s’insulta; e imporre
 mi si vuol legge, ond’io consenta a un atto
1475d’iniquità, con macchia
 eterna del mio nome e del mio grado.
 Nol farò mai. Vivrà Mirteo. Se ingiusto,
 a chi lo condannò, sembra il mio voto,
 vengasi a nuovo esame;
1480si pesi il mio giudicio e qual si trovi,
 retto si lodi, iniquo si riprovi.
 IMOFI
 (O di bontade e di giustizia esempio!)
 RATESE
 Regina, arte non giova. In mar fremente
 gitta le care merci il buon nocchiero
1485e salva il legno. Di Mirteo la testa
 l’armi farà depor.
 NITOCRI
                                   Di pugno al mio
 popolo le trarrà fede e rispetto.
 La sua colpa ora è zelo
 per l’estinto suo re; ma quando e’ sappia
1490di Mirteo l’innocenza...
 RATESE
 Egli or ne sa l’accusa e la sentenza...
 NITOCRI
 Sol da l’odio dettata e dal livore...
 RATESE
 Ma che giusta saria, senza il tuo amore.
 NITOCRI
 Insolente...
 RATESE
                        Ti offendo,
1495lo so; ma tu mi astringi.
 Lascia alfine un amor, per cui ti perdi.
 Mal lo impiegasti in chi nol cura ingrato,
 in chi vile nol merta. I miei natali...
 NITOCRI
 Non più. Ringrazia la già data fede,
1500se impunito or n’andrai. Vattene e sappi
 che distinguer Mirteo so da Ratese
 e che v’ha più distanza,
 con tutto il vanto de’ natali tui,
 da te a Mirteo che da Nitocri a lui.
 RATESE
1505Andrò. Forse cotesto
 sarà per me l’ultimo tuo comando;
 e sarà il vile tuo svenato amante
 la mia prima vendetta.
 Venga a la scure; o ferro e foco aspetta.
 
1510   Difendi pur l’indegno.
 Il pubblico, il mio sdegno,
 sovra il tuo trono ancora,
 anche nel braccio tuo lo svenerà.
 
    E fra gl’incendi alora,
1515fra le ruine e ’l sangue,
 verrà il tuo amore esangue
 forse a implorar soccorso e non l’avrà.