Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA VI
 
 EMIRENA e i sopradetti
 
 MICERINO
 Vieni, vieni, Emirena.
 Mirteo corre a perir. Prieghi, consigli
 non ode. Invan l’amico, invan Nitocri,
 nulla il puote arrestar. Tu, primo oggetto
1330del suo dolor, lo vinci;
 vincalo il tuo bel pianto. Oh! Più potessi!
 Più farei, caro amico.
 
    Caro amico,
 per salvarti svenerei
1335gl’infelici affetti miei.
 
    Mio non è; ma se quel core
 mio ancor fosse, a l’amistade,
 tu ’l perdona e frema amore, (Verso Emirena)
 con più merto io l’offrirei.