Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA IX
 
 NITOCRI, MICERINO e RATESE
 
 NITOCRI
 Ratese, in lui di morte
 si soscriva il decreto.
 RATESE
 Venga ai giudici suoi; ne udrà la legge.
 NITOCRI
 Io poi la segnerò.
 MICERINO
                                  Regina, a troppo
830sollecito giudicio
 spesso succede e pentimento e danno.
 RATESE
 Micerino, abbastanza il tuo silenzio
 fu contumace in pro del reo.
 MICERINO
                                                      Se cosa
 trovata avessi in suo disegno iniqua,
835avea zelo, avea braccio, onde punirlo.
 RATESE
 Chi protegge i malvagi, è tal con loro.
 MICERINO
 L’amistà non perverte in me il dovere,
 come in altri il livor. Tu, lo san tutti,
 di Mirteo se’ nemico.
 RATESE
840Il son de’ traditori e tuo, se gli ami.
 NITOCRI
 Non più. Vanne. Si affretti la sentenza. (In atto di partire)
 RATESE
 E la morte al perverso.
 NITOCRI
 Ma non pria che la segni il mio consenso.
 RATESE
 Togliesti a te l’arbitrio del perdono.
 NITOCRI
845Regnan le leggi; ma regina io sono. (Nitocri e Ratese sen vanno da varie parti)