Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA VI
 
 MICERINO e MIRTEO
 
 MICERINO
 Chi ’l crederebbe? Io, ch’esser lieto appieno
 dovrei, Mirteo, t’invidio.
 MIRTEO
 Invidia non fu mai per gl’infelici.
740Emirena è tuo acquisto, angoscia il mio.
 MICERINO
 E di Emirena a me la man che giova,
 se tu il cor ne possiedi?
 MIRTEO
 E a due lagrime il credi?
 MICERINO
                                                Il credo al fiero
 duol che l’ingombra; il credo al labbro, agli occhi.
745Nulla in essa vegg’io di sposa amante;
 e per te tutto leggo in quel sembiante.
 MIRTEO
 Ma presto ella verrà tua sposa a l’ara.
 MICERINO
 Qual vittima... Si taccia. Ecco Nitocri.