Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA XIV
 
 MICERINO ed EMIRENA
 
 MICERINO
 Del lieto avviso, onde i languenti amori
520ravvivò nel mio seno il fido Imofi,
 dal tuo labbro a cercar vengo, o mia cara,
 un miglior testimon. Mio del tuo nodo
 sarà l’onor? La sorte? Il godimento?
 EMIRENA
 Micerino, a Nitocri
525grazie ne rendi e parti.
 MICERINO
 Pria d’un guardo amoroso...
 EMIRENA
 Va’. Ti basti così. Sarai mio sposo.
 MICERINO
 Il dolor di Mirteo forse ti accora?
 EMIRENA
 Vanne a Nitocri.
 MICERINO
                                 Io n’ho pietade ancora.
 
530   Giova che amaro assenzio
 si meschi col mio giubilo;
 né lasci oppressa l’anima
 per troppa gioia uscir.
 
    Ai lieti amori in seno,
535diamo un sospiro almeno
 del caro amico e misero
 al barbaro martir. (Mirteo vede partir Micerino; ed Emirena volgendosi all’altra parte incontrasi con Mirteo)