Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA XIII
 
 EMIRENA
 
 EMIRENA
 Fa’ ciò che vuoi? Tu lo dicesti? E dirlo,
 Emirena, potesti? E un punto istesso
500non fu dirlo e morire?
 Mirteo, dolce amor mio,
 t’ho perduto per sempre.
 Ma che far io dovea? Rival possente,
 per alzarti al suo trono, a me t’invola.
505Regna felice. Io sola
 a pianger rimarrò, col sol conforto
 ne la sventura mia
 che a costo del mio ben lieto tu sia.
 
    Da ria procella
510volge la prora al lido
 la navicella;
 ma furia d’austro infido
 la spinge a scoglio.
 
    Di avverso fato
515volli al furor sottrarti,
 cor sfortunato;
 ma vinse industrie ed arti
 forza ed orgoglio. (In atto di entrare s’incontra con Micerino)