Nitocri, Vienna, van Ghelen, 1722

 SCENA XII
 
 EMIRENA ed IMOFI
 
 IMOFI
 Qual deI due fidi amanti il lieto addio
 ti diè? Quale il dolente?
 EMIRENA
 Reggami tuo consiglio. Il vuol Nitocri.
 IMOFI
470Non è tempo, Emirena,
 di più asconder gli affetti a la mia fede.
 EMIRENA
 Imofi, e che? Mi crederesti amante?
 Gli affetti ho in libertà. La mia regina
 sposa mi brama a Micerino? Il sono.
475A Mirteo? Nol ricuso.
 A nessun? Siasi. Indifferente ho l’alma.
 IMOFI
 Ma dal facile ossequio a te qual danno?
 Eleggi amando e non amando eleggi.
 EMIRENA
 Facciasi. A lei ritorna e dille... O dio!
480Non posso, Imofi. Io temo...
 IMOFI
 Di che?
 EMIRENA
                  Tu di Nitocri
 conosci il cor. Forse amor v’arde. Io forse
 sceglier potrei... Va’. Dille
 ciò che meno l’offenda
485e nulla più dal mio dovere attenda.
 IMOFI
 (Arte pugna con arte). Orsù, Emirena,
 il nodo io scioglierò. Parto e in tuo sposo
 da te eletto dirò...
 EMIRENA
                                   Chi?
 IMOFI
                                               Micerino.
 EMIRENA
 Micerino?...
 IMOFI
                         Ti turbi?
 EMIRENA
                                            E non potresti?...
 IMOFI
490Che?
 EMIRENA
             Di Mirteo?...
 IMOFI
                                       Per lui ti punge amore?
 EMIRENA
 No, ma giusta pietà del suo dolore.
 IMOFI
 Duol d’amante è duol breve. A lui compenso
 non mancherà. Tu indifferente hai l’alma.
 Tal ti giova; e la serba. A Micerino
495sposa sarai. Te ne consiglio anch’io.
 Piaceranno a Nitocri i voti tuoi.
 Temi di opporti.
 EMIRENA
                                 O dio! Fa’ ciò che vuoi. (Imofi si parte frettoloso)