Ormisda, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 ERISMENO con arcieri e COSROE
 
 ERISMENO
1270Prence, hai d’uopo di tutta (Stando in lontano)
 la tua fortezza.
 COSROE
                              È vero,
 or che mostro letal mi veggo a fronte.
 ERISMENO
 Soffrilo. Io reco morte. Il re l’impone.
 COSROE
 Troppo è buon, troppo è giusto il re mio padre
1275né da lui puote uscir l’empia sentenza.
 ERISMENO
 Scegli ferro o velen. Questo è suo impero.
 COSROE
 De’ malvagi, qual tu, questa è sol trama.
 Venga il padre e comandi ed io ubbidisco.
 ERISMENO
 Egli è un esser rubel fargli contrasto,
1280colpa aggiunger a colpa. Io ti consiglio... (Cosroe improvviso e impetuosamente si leva per avventarsi alla vita di Erismeno ma non può arrivarlo, impeditone dalla catena del braccio)
 COSROE
 Traditor, questo braccio... Empia catena
 che mi togli il poter della vendetta!
 ERISMENO
 Previdi il tuo furor; ma sulla punta
 sta di que’ strali il tuo destin. Soldati. (Gli arcieri prendono in mano i loro archi e gli armano delle lor frecce)
 COSROE
1285Barbaro, e che ti feci
 per avermi a tradir sì iniquamente?
 La memoria è sol piena
 di benefici in te profusi.
 ERISMENO
                                               Eh! Cosroe,
 chi riceve le offese
1290le scrive in marmo e chi le fa in arena.
 Il governo del Ponto a me negato (Si apre intanto nel muro una porta segreta della prigione e ne calano Artenice ed Arsace)
 io meritava. In cor ne chiusi il torto
 per vendicarlo. Eccone il tempo. Arcieri,
 per molte vie fate là entrar la morte.