Ormisda, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA XIII
 
 ORMISDA e COSROE
 
 COSROE
 La regina mi accusa.
 Il fratel non mi scolpa. Io son tradito.
345Ma nell’odio dell’ una,
 nel silenzio dell’altro un giusto padre
 scorge la mia innocenza.
 ORMISDA
                                               Orsù, ti credo,
 qual ti vanti, innocente.
 Cosroe, deh! più di freno al fasto, all’ ira.
350In questi di mia vita ultimi giorni
 lasciami più di pace.
 COSROE
 Palmira è ingiusta. Ella ama troppo Arsace.
 ORMISDA
 Ma l’amor di Palmira in che ti nuoce?
 COSROE
 Ella m’insidia il regno, ella Artenice.
 ORMISDA
355Sa Ormisda giudicar tra moglie e figlio.
 Giusto mi troverai. Cosroe, abbi fede.
 Tu l’amor sei del padre e tu l’erede.
 Ma sappi ancor nella real tua sorte,
 Palmira è tua regina e mia consorte.