Ormisda, Venezia, Pasquali, 1744
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Copia
SCENA VII
ORMISDA
ORMISDA
Che mi giova aver vinti
e ribelli e nimici,
215
se guerra più crudel mi fanno i miei?
Palmira, Cosroe, Arsace,
tutti oggetti di amor, tutti di affanno,
misero in me rendete
il re, il marito, il padre.
220
Ah! Che se re non fossi, io non sarei
sposo infelice e genitor dolente.
Questa corona, questa
seme è degli odi. Ambizione in armi
mette il mio sangue e uccide la mia pace.
225
O corona! O Palmira! O Cosroe! O Arsace!
Son da più venti
legno percosso.
Porto non veggio.
Stella non ho.
230
Tra le frementi
torbide brame
posso e non deggio.
Voglio e non posso.
Penso e non so.