Ormisda, Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA XVII
 
 ORMISDA dalla città fra guardie e i suddetti
 
 COSROE
 Sire, soffri che umile...
 ORMISDA
 Mal cominciano, o Cosroe,
 l’ire tue dal rispetto.
 Eccoti nel tuo campo,
1525commosso in mia ruina.
 Eccoti fra que’ prodi
 che traesti dal Ponto in reo disegno.
 Vedi. Tuo soglio è quel. Su, colà ascendi;
 e fa’ con scelleraggine inudita
1530che si vegga un ribello iniquo figlio
 seder giudice e re de la mia vita.
 COSROE
 Da le accuse d’iniquo e di ribello
 facile a me, o signor, fia la discolpa.
 Ma quella, onde tentò l’empio Erismeno
1535d’insultar la mia fama,
 più mi punge e mi fiede. Ella si levi
 dal tuo cor, dal mio nome.
 PALMIRA
                                                  E come farlo,
 morto Erismeno e per tuo cenno ucciso?