Ormisda, Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA XVI
 
 COSROE e PALMIRA dal padiglione fra guardie
 
 COSROE
 Vedrem come ben soffra il fato avverso
1490chi sì mal seppe sostener l’amico.
 PALMIRA
 Son io regina o prigioniera? E dove
 mi traete, o soldati?
 COSROE
 Ove? Al tuo re, o Palmira.
 PALMIRA
 Tu mio re? Qui non regna altri che Ormisda.
 COSROE
1495Ma por tentasti in su quel trono Arsace.
 PALMIRA
 Il padre lo volea.
 COSROE
                                 Da te sedotto.
 Ne han disposto altrimenti
 la giustizia e gli dii.
 PALMIRA
 Gli dii talvolta esaltano i malvagi
1500e giustizia non è rapina e forza.
 COSROE
 Ciò che festi in mio danno, or ti sovvenga.
 PALMIRA
 Ciò che fei mi condanna;
 ma sai perché? Perché lo feci e vivi.
 COSROE
 Vendicarmi ora posso
1505e di Ormisda e di Arsace e di Palmira.
 PALMIRA
 Crudel, non aspettar ch’io qui ti preghi
 né per me né per loro.
 
    Tradita, odio la vita
 né pregherò per me.
 
1510   Non per Arsace, no;
 morrà ma nol vedrò
 servir vassallo a te.
 
    Non per Ormisda. Avrai
 peggior destino, il so,
1515se incrudelir potrai
 in lui tuo padre e re.
 
 COSROE
 Serba fino a l’estremo,
 che ben d’uopo ne avrai, la tua fierezza.
 Unirò al tuo destino Arsace e Ormisda.
 PALMIRA
1520E Ormisda vien. Fagli apprestar le scuri.