Faramondo, Venezia, Nicolini, 1699

 SCENA III
 
 FARAMONDO e CHILDERICO
 
 FARAMONDO
 Faramondo infelice!
 CHILDERICO
80Signor, traggi ne’ mali
 virtù dal tuo gran cor.
 FARAMONDO
                                          Deh. se ti prende
 pietà delle mie pene, a Rosimonda
 vanne e in dirle il mio duol servi al suo sdegno.
 Chi sa ch’io non le renda
85la libertade e ’l regno? A questa sola
 speranza vivo; e nel martir che sento,
 Rosimonda a lei deve un gran contento.
 CHILDERICO
 
    Spera sì ma di placar
 quel destin che t’è spietato.
 
90   Cor non uso a paventar,
 spesso a forza di costanza,
 cangia i numi e vince il fato.