Meride e Selinunte, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VIII
 
 NICANDRO e i suddetti
 
 DIONISIO
 Nicandro, a tempo giungi.
 A Meride si lasci
 libero uscir di Siracusa. Ei torni
 o s’involi al gastigo, ho in che punirlo.
 NICANDRO
965Ei Timocrate uccise.
 DIONISIO
                                        E morir deve.
 NICANDRO
 Come morir, se libertà gli doni?
 DIONISIO
 Resta per lui l’amico.
 NICANDRO
                                         E s’ei non riede?
 DIONISIO
 Morirà Selinunte.
 Custodito ei qui sia. Meride parta.
970Né giustizia si dolga. O alla tua pena
 verrai, perfido core,
 o vivrai senz’amico e senza onore. (Si parte seguito da Nicandro)