Meride e Selinunte, Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA II
 
 ARETA e i suddetti
 
 ARETA
 Le avrà ma quanto esige il suo dovere.
 NICANDRO
 E al mio misero amor nulla di spene?
 ARETA
 Può risponder la figlia al fido amico;
 all’audace amator risponda il padre.
 TIMOCRATE
45Dalla nota di audace (Ad Areta )
 lo assolve il voto mio. Spera. Io difendo (A Nicandro )
 la ragion del tuo amor. Non sempre Areta
 ti sarà ingiusta. Espugneran quell’alma
 la tua fede e il tuo merto o un mio comando.
 NICANDRO
50No, che se amor potesse
 nascer da impero o da servil timore,
 né diletto ei saria né saria amore.
 
    Alla forza di un comando
 non dimando
55la conquista di quel core.
 
    Col timor si espugna il vile
 ma il gentile
 con la fede e con l’amore.