Meride e Selinunte, Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA II
 
 SELINUNTE con guardie e i suddetti
 
 DIONISIO
 Selinunte, già puoi disporti a morte.
1325L’ombre premono il giorno
 e Meride si abusa
 de l’amor tuo. Di me si ride offeso,
 di te schernito. In lui
 darei con pace la mortal sentenza.
1330In te la do costretto
 ma costretto da te che reo ti festi
 e debitor de l’altrui fallo e pena.
 Tu, prima di morir, di’ se far posso
 cosa a te cara, onde il mio cor tu scorga.
1335Più ancor farei; ma mel divieta e toglie
 la regal fede e la tua legge istessa.
 SELINUNTE
 Signor, tutti i miei voti io chiudo in questo,
 che tu adempia la legge
 e Meride si assolva.
1340Tal morte a me più val d’ogni altro acquisto.
 Affrettala, ten priego. Ogni momento
 basta a tormene il pregio. Ah! Se ciò fosse...
 Amico resta ancor, ch’io per te moro.
 DIONISIO
 Come amico dir puoi chi ti abbandona?
 SELINUNTE
1345Morirei di vergogna,
 se oltraggioso timor mi entrasse in seno.
 DIONISIO
 Giunta è l’ora prefissa.
 NICANDRO
 E Meride è spergiuro.
 SELINUNTE
                                           Egli esser puote
 misero ma non reo.
 NICANDRO
                                       Lieto e’ festeggia
1350con la cara Ericlea.
 SELINUNTE
                                     Pietoso ufficio
 chiedea la sconsolata. Esso l’adempie;
 ma purtroppo verrà. Che più si attende?
 DIONISIO
 Ah! Che la tua virtù chiede supplicio
 ed invoglia a perdono.
 SELINUNTE
1355Di Meride col rischio? A me fa sdegno.
 Coi lamenti di Areta? A te fa torto.
 Dal dover di esser giusto
 nulla v’ha che ti assolva.
 Se in pro del regno tuo nulla fec’io,
1360morte, o signore, e presta morte imploro.
 DIONISIO
 Morte, a chi si condanna, ognor vien presta.
 SELINUNTE
 Mai non giunge che tarda a chi la brama.
 NICANDRO
 Racconsola i suoi prieghi. I miei vi aggiungo.
 DIONISIO
 O di migliore amico
1365degno e di miglior sorte,
 vanne. Fra pochi instanti
 non in pena ma in dono avrai la morte.
 SELINUNTE
 
    Da te prendo, o regal destra,
 la tua fede in sì bel dono.
 
1370   A me viva il caro amico,
 in cui sol temea di morte;
 a te viva il guerrier forte
 che sostegno è del tuo trono.