Meride e Selinunte, Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA V
 
 DIONISIO, MERIDE e SELINUNTE
 
 DIONISIO
 Sì tosto e di tal morte
 mi è Timocrate tolto? Ah! Generosi,
860invan voi mel salvaste. Altrove, altrove
 ire in traccia convienmi
 del suo omicida. Il troverò. Supplici,
 che agguaglino il suo fallo,
 mancheranno a giustizia? Ira può farli.
 
865   Sinché non trovo il perfido,
 sinché nol miro esanime,
 furie, non mi lasciate.
 
    Quant’ei fu audace e barbaro,
 quanto io dolente e misero,
870tanto vi vo’ spietate.