Meride e Selinunte, Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA II
 
 ARETA e i suddetti
 
 ARETA
 Le avrà ma quanto esige il suo dovere.
 NICANDRO
 E al mio misero amor nulla di spene?
 ARETA
 Può risponder la figlia al fido amico;
 a l’audace amator risponda il padre.
 TIMOCRATE
45Da la nota di audace (Ad Areta )
 lo assolve il voto mio. Spera. Io difendo (A Nicandro )
 la ragion del tuo amor. Non sempre Areta
 ti sarà ingiusta. Espugneran quell’alma
 la tua fede e ’l tuo merto o un mio comando.
 NICANDRO
50No, che se amor potesse
 nascer da impero o da servil timore,
 né diletto ei saria né saria amore.
 
    A la forza di un comando
 non dimando
55la conquista di quel core.
 
    Col timor si espugna il vile
 ma il gentile
 con la fede e con l’amore.