Alessandro in Sidone (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA X
 
 STRATONE e i suddetti
 
 STRATONE
               Parli Straton. Taccia chi è figlia.
1870Addolonimo reo
 d’altro fallo non è che di un gran colpo,
 ricusato al suo braccio e tolto al mio.
 Cerchi ’l nimico tuo? Quello son io.
 ALESSANDRO
 Stratone il reo, l’iniquo?
 FENICIA
1875Signor, di tua virtù, deh non pentirti.
 ADDOLONIMO
 Premio della mia fede è quella vita.
 ALESSANDRO
 Te sapea mio nimico,
 non già mio traditore.
 STRATONE
 Tradimento non è l’odio ch’è giusto.
 ALESSANDRO
1880Efestion, m’ascolta. (Parla piano ad Efestione che poi parte)
 FENICIA
 Frena, o padre, un furor ch’è tuo periglio. (Alessandro resta in atto pensoso)