Alessandro in Sidone (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA IV
 
 EFESTIONE e CRATE
 
 EFESTIONE
 Ipparchia sconsigliata!
 CRATE
1670Efestione, a Giuno e ad Imeneo,
 quale a Nettun chi già dal mar salvossi,
 grato esser dei. Da un gran periglio uscisti.
 EFESTIONE
 In quel critico labbro
 veggo il cinico dente e veggo il morso;
1675ma quel non temo e questo io sprezzo. Altera
 vada colei del torto mio. Faranno,
 il suo tardo rimorso
 e il pentimento suo, la mia vendetta. (Si parte)