Alessandro in Sidone (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VI
 
 IPPARCHIA
 
 IPPARCHIA
1045Ciel, che ascolto! Che veggo!
 Perché que’ tronchi accenti? Alla mia vista
 un saggio si confonde?
 Che mai disse di Argene? Ah, Crate in Crate
 più non ritrovo; e sempre Ipparchia, oh dio,
1050in Ipparchia vegg’io!
 
    Chi è infelice nell’amar
 un ingrato vincer può
 col valor della costanza.
 
    Non imparo il disperar
1055da colui che m’insegnò
 di ogni mal la tolleranza.