Alessandro in Sidone (Zeno e Pariati), Venezia, Pasquali, 1744

 SCENA VII
 
 FENICIA e i suddetti
 
 FENICIA
 Quale strano imeneo da legge iniqua
 mi si prescrive, o padre?
 STRATONE
 Vedi chi può troncarne i lacci indegni.
 FENICIA
605Addolonimo? E il nega?
 ADDOLONIMO
 Così vuol mia sventura.
 STRATONE
                                              Odine il prezzo,
 le tue nozze e il mio regno.
 FENICIA
                                                   E lo rifiuta?
 ADDOLONIMO
 Quando è virtude, anche il rifiuto è merto.
 STRATONE
 Seco resta. Il suo bene a lui consiglia.
610O ceda e a me sia erede e a te sia sposo;
 o nimica col padre abbia la figlia.
 
    Irresoluto ancor? O ardisci o taci. (Ad Addolonimo)
 E tu in quel dubbio cor (A Fenicia)
 fa’ che virtù e dover
615o sieno più fedeli o sien più audaci.