Alessandro in Sidone (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA XII
 
 NILO e CALANDRA
 
 NILO
750Vanne, Calandra, va’. Perduto io sono,
 se avvien che il mio padron teco mi veggia.
 CALANDRA
 Tanto timor di Crate?
 NILO
 Non già di lui, del legno suo pavento.
 Per pratica fatal, so quanto ei pesa.
 CALANDRA
755Il vederti con me saria tua colpa?
 NILO
 Vanne, ten prego. Ogn’ombra a me par Crate.
 CALANDRA
 Eh! Non temer. S’anche giungesse, io credo
 che al sesso di Calandra avria rispetto.
 NILO
 No, che il tuo sesso appunto
760fa la sua antipatia, fa la sua bile.
 CALANDRA
 Crate è un brutale, un indiscreto, un vile.
 NILO
 È vero. Tu hai ragione.
 CALANDRA
 E che sa dire e che può dir di noi?
 NILO
 Oh! Tante cose e tante.
 CALANDRA
765Ma pur?
 NILO
                   Dirle non vo’. Dice che siete
 lusinghiere, mendaci e ingannatrici.
 Se belle, vanità v’empie ed orgoglio;
 se brutte... Quel ch’ei dice io dir non deggio.
 CALANDRA
 Tanto dice l’indegno?
 NILO
                                          E molto peggio.
 CALANDRA
770Ei mente per la gola.
 NILO
                                         E dice ancora
 che l’incostanza il vostro cor governa,
 che guida l’interesse i vostri affetti
 e che voi...
 CALANDRA
                       Taci. Uom ciò dir puote? Or vanne.
 Fidati di costoro. A certe occhiate
775tenere ed infocate, onde mirarmi
 spesso in giardino ei suole, io lo credea
 del nostro sesso adorator gentile.
 NILO
 Crate gentile? Oibò. Le donne egli ama,
 come le ama ogni altr’uom; ma in apparenza
780ne parla mal. Chi vuol comprar disprezza.
 CALANDRA
 E tu a lui credi?
 NILO
                                No. Del vostro sesso
 Nilo, più che di Crate, è servo e schiavo.
 So che tutte voi siete
 innocenza, virtù, senno e modestia.
 CALANDRA
785Senti, Crate è una bestia. Un uom tu sei.
 E teco ho simpatia. Nilo, m’intendi?
 NILO
 E a genio tu mi vai ma...
 CALANDRA
                                               Parliam chiaro.
 Potresti amar, s’intende
 di platonico amore, amar Calandra?
 NILO
790Potrei; ma dove è fame, amor non regna.
 CALANDRA
 Meschin! Fame tu soffri?
 NILO
                                                 In grado estremo.
 CALANDRA
 Avrai, se meco vieni, onde cibarti.
 NILO
 Verrei; ma Crate e il suo bastone io temo.
 CALANDRA
 
    Nilo, andiamo. Eh! Sì sì sì.
795Vieni, vieni. Vi sarà
 lieto pranzo e puro amor.
 
    Se la fame ti tormenta,
 a digiun perché vuoi star?
 
 NILO
 
    Va’, Calandra. Oh no no no.
800L’appetito dice va’.
 Ma mi ferma il mio timor.
 
    Già mi par ch’io vegga e senta
 quell’infauste bastonate!
 
 A DUE
 
    Maledetta sia di Crate
805la bestial filosofia.
 
 CALANDRA
 
    Senza te partir non posso,
 perché a me sei troppo amabile.
 Tu non mi ami, o Nilo ingrato.
 
 NILO
 
    Già mi par d’aver adosso
810quel baston sì formidabile.
 Troppo sono spaventato.
 
 A DUE
 
    O che genio sfortunato!
 Che infelice simpatia!
 
 Fine dell’atto secondo