Alessandro in Sidone (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1721

 SCENA PRIMA
 
 CRATE e NILO portando un libro
 
 CRATE
 Dove mai?... Là star voglio. Apri quell’uscio.
 NILO
 Un saggio ove stan gli orsi?
 CRATE
400Stanno anche gli orsi, ove star denno i saggi.
 NILO
 Picciola stanza! (Apre l’uscio del serraglio)
 CRATE
                                Io la fo grande; e come
 a Diogene una botte, ella a me basta.
 Or dammi il libro.
 NILO
                                     Prendi.
 (Egli così risparmierà l’affitto).
 CRATE
405Antistene, hai ragion. Bacio i tuoi detti. (Crate legge)
 NILO
 Antistene chi fu?
 CRATE
                                  Padre e maestro
 de la cinica setta.
 NILO
 Tal nome, qual mestier. Sempre mordete.
 CRATE
 Taci e tu pure ascolta.
 NILO
410Ventre digiun poco il sapere apprezza.
 CRATE
 «O di senno o di laccio uom si provegga. (Legge)
 Meglio è un presto morir che un viver folle».
 NILO
 Se fosse ver, morir dovria gran gente.
 CRATE
 «Faccia di un vil giumento un buon destriero,
415chi grave peso ad uomo inetto appoggia».
 NILO
 Ed in camaleonte un bue trasformi,
 chi vuol tener senza mangiar gli schiavi.
 CRATE
 «Chi saggio esser desia, cerchi esser buono;
 mai con malvagità non fu sapere».
 NILO
420E a chi cerca bontà, come la insegni?
 CRATE
 «Imparar vuoi bontà? Quanto di male
 entrò ne l’alma tua, pria disimpara;
 disponti a tollerar fatica e stento,
 a fuggir de la vita le lusinghe,
425a nausear»... Ah! Nilo, ecco lo scoglio.
 «A nausear piaceri effemminati».
 NILO
 Una femmina appunto a noi qui viene.
 CRATE
 Una femmina? Nilo, serra, serra.
 NILO
 Ella è Ipparchia.
 CRATE
                                 E che vuol? Dille che parta,
430che per tormi al suo guardo
 mi tolsi a Tracia e in Asia venni.