Lucio Papirio dittatore, Venezia, Pasquali, 1744 (Lucio Papirio)
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Copia
SCENA V
PAPIRIA, MARCO FABIO e poi QUINTO FABIO
PAPIRIA
Quanto di te son io
più misera! Te solo
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punge di padre il duolo,
me quel di figlia e moglie.
MARCO FABIO
Eh, dall’esterno
mal giudichi, o Papiria.
Tu vedi il padre; ma il roman non vedi.
Buon pel reo, che non tocca
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a me di giudicarlo e che il suo fallo,
fuor della dittatura
e fuor del consolato,
padre mi trova e cittadin privato.
QUINTO FABIO
Debitor di due vite
640
eccoti, o padre, un figlio; e se ne impetro
da le tue braccia...
(In atto di volerlo abbracciare; ma è respinto dal padre)
MARCO FABIO
Indietro.
Tu figlio mio? Nol sei.
No, quegli amplessi rei
lungi da me.
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Allor t’abbraccerò
che ti vedrò innocente;
ma figlio delinquente
il mio non è.