Odoardo, Venezia, Albrizzi, 1698
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Copia
SCENA IV
RICCARDO ed ENRICO
ENRICO
Concedimi...
RICCARDO
Non deggio.
(Trattenendolo)
ENRICO
Vo’ scoprirmi a Metilde.
RICCARDO
Non è ancor tempo.
ENRICO
È lunge
il tiranno crudel.
RICCARDO
Ma qui d’intorno
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veglian per lui guardi gelosi.
ENRICO
Il luoco
me ne assicura.
RICCARDO
Enrico,
ti mova il mio periglio; e s’io la vita
già ti serbai, tu non espor la mia.
ENRICO
Quando a punir l’iniquo
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l’Anglia cospira, io più d’ogn’altro offeso
nulla oprerò?
RICCARDO
Deh parti;
e al piacer d’un amico
fa’ che ceda il desio del vendicarti.
ENRICO
Può chi mi tolse a morte
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a suo voler placar
l’alma irritata.
E crudeltà di sorte
misera la può far
ma non ingrata.