Lucio Papirio dittatore, Venezia, Pasquali, 1744 (Lucio Papirio)

 SCENA X
 
 QUINTO FABIO, seguito dall’esercito, sopra gran carro trionfale, tirato da schiavi sanniti, il qual carro si viene avanzando sopra il fiume, sul quale gettasi un ponte da’ soldati, al suono di sinfonia militare
 
 QUINTO FABIO
 
    Qual piacer, o Tebro invitto,
255che verdeggi alle tue sponde
 l’ombra ancor de le mie palme!
 
    E che a te del già sconfitto
 Sannio audace errino intorno
 le dolenti e squallide alme! (Scende dal carro)
 
260Quella è Roma, o guerrieri,
 meta de’ nostri voti. Ivi per noi
 s’agita nel Senato
 la ragion del trionfo. Il porvi piede,
 pria d’udirne il voler, parrebbe orgoglio;
265e vincitor modesto ottien più lode. (S’apre la porta della città e calandosene il ponte levatoio, n’esce Papiria seguita dal popolo di Roma che tiene in mano rami e ghirlande di alloro)