Lucio Papirio dittatore, Venezia, Pasquali, 1744 (Lucio Papirio)

 SCENA III
 
 SERVILIO e i suddetti
 
 SERVILIO
 Dal campo che ad Imbrinio,
50signor, lasciasti, or ora
 giunto è Cominio.
 LUCIO PAPIRIO
                                    Il militar tribuno?
 RUTILIA
 Papiria. (Parla a Papiria)
 PAPIRIA
                   Amica. (Parla a Rutilia)
 SERVILIO
                                   Egli di Quinto un foglio
 reca al Senato.
 LUCIO PAPIRIO
                              Quinto
 scrive al Senato e al dittator non scrive?
 PAPIRIA
55A te, qui del Senato
 regola e mente, allora scrisse...
 LUCIO PAPIRIO
                                                          Eh, figlia,
 errò; ma incauto errò. Donisi agli anni
 trascorso giovenil. Che reca il messo? (A Servilio)
 SERVILIO
 Se liete o infauste... Intorno
60qual suona eco giuliva?
 
    Viva Fabio, viva, viva. (Di dentro)
 
 LUCIO PAPIRIO
 Viva Fabio? Alla Curia il passo affretto.
 Numi, non permettete
 che sul genero ardito
65sia Lucio oggi costretto
 gli esempi a rinnovar di Giunio e Tito.
 
    Chi non so
 se colpevole ancor sia,
 non assolvo e non condanno.
 
70   Ma sospendo l’ira mia
 contra un fallo, ancor non certo
 che sperando e gloria e merto
 troverebbe infamia e danno.