Lucio Papirio dittatore, Vienna, van Ghelen, 1719, con annotazioni autografe

 SCENA X
 
 QUINTO FABIO e PAPIRIA Sieno in pronto 8 12 littori.
 
 PAPIRIA
 Quinto.
 QUINTO FABIO
                  Sposa.
 A DUE
                                 Mio bene.
 PAPIRIA
 Qual ti abbracciai poc’anzi!
 QUINTO FABIO
 E quale ora ti abbraccio!
 PAPIRIA
                                               Amplesso il primo
1320di gloria e contentezza.
 QUINTO FABIO
 Or di pena e tristezza.
 PAPIRIA
 Tu, che ne unisti in vita,
 perché sgiungerne in morte,
 crudelissimo padre?
 QUINTO FABIO
1325Non l’accusar. L’assolve
 la gloria sua, la sua pietade istessa.
 PAPIRIA
 Aimè! Che far degg’io?
 QUINTO FABIO
 Consolarti, amor mio, vivere, amarmi.
 PAPIRIA
 Amarti? Lo farò dopo anche estinta.
1330Viver? Nol potrò mai né consolarmi. (Escono i littori) Escono gli 8 i 12 littori.
 QUINTO FABIO
 Papiria, ecco i littori. A me conviene
 ubbidire e lasciarti.
 PAPIRIA
 Sì tosto?
 QUINTO FABIO
                   Affretto morte,
 perché abbrevio dolore.
1335Sente meno il morir chi tosto muore.
 PAPIRIA
 Ti seguirò...
 QUINTO FABIO
                         No, che in vederti afflitta Primo segno della mutazione. Sia in pronto una sedia ed un tavolino.
 costanza io perderei.
 Rimanti. Amami. Vivi; e pria ch’io mora,
 dammi un amplesso ancora.
 A DUE
 
1340   In stringerti al seno
 se morte avessi almeno...
 
 QUINTO FABIO, PAPIRIA
 
 Contento
                    morirei, mio ben, cor mio.
 Contenta
 
 QUINTO FABIO
 
    Amami e vivi, o cara.
 
 PAPIRIA
 
 Ahi! Che partenza amara!
 
 A DUE
 
1345Addio. Morir non posso;
 e posso dirti addio. Partono i 12 littori con Quinto Fabio. Secondo segno della mutazione.