Lucio Papirio dittatore, Vienna, van Ghelen, 1719, con annotazioni autografe
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SCENA IV
MARCO FABIO
MARCO FABIO
Tutta a sì mesto addio l’alma si scosse
e padre mi sentii.
O romana alterezza,
1085
perché dal ciglio risospingi il pianto?
Questa non è fortezza, è crudeltade.
Possiamo a’ nostri affanni
negar lo sfogo ma non torre il senso;
e celando il dolore
1090
sta nel volto l’eroe, l’uomo nel core.
Primo segno della mutazione.
A torrente, che cresce ed inonda,
por argine o sponda
lo fa più orgoglioso.
Ei trae seco que’ faggi e que’ sassi;
1095
e tumido vassi,
sinché in piano più libero e aperto
spande l’onda men gonfio e spumoso.
Secondo segno della mutazione.