Lucio Papirio dittatore, Vienna, van Ghelen, 1719, con annotazioni autografe

 SCENA V
 
 PAPIRIA e RUTILIA
 
 PAPIRIA
 Rutilia, ah!
 RUTILIA
                        Che ti affligge?
 PAPIRIA
 Parte il padre turbato;
80né so perché. L’alma è in tumulto e in pena;
 e la cagion mi è ignota.
 Orridi spettri, sanguinosi, infausti
 sognai; ma desta ancora
 parmi averli presenti. O dei! Che fia?
 RUTILIA
85Quando l’idol che s’ama
 è lontano da noi,
 tutto ne fa timor, tutto ne spiace.
 Se il tuo Fabio qui fosse...
 PAPIRIA
 Se il mio Fabio qui fosse, avrei più pace. Sieno pronti i 24 del popolo per uscire con Cominio.
 RUTILIA
 
90   A la candida agnelletta,
 che si mira a pascer sola, Sia pronto il coro dietro la scena.
 non diletta
 fresco prato o molle erbetta.
 
    Ma se vede che a lei riede
95la sua fida amata guida,
 si consola e a lei d’intorno
 e scherzando e saltellando
 or la fugge ed or l’aspetta.
 
 PAPIRIA
 Mira; e sii più giuliva.