Odoardo, Venezia, Albrizzi, 1698

 SCENA IX
 
 RICCARDO
 
 RICCARDO
185Dal passato periglio ancor mi batte
 nel petto il cuor. Riccardo, avverti. Il fiero
 Eduin non perdona. Enrico ancora
 vive per te; tu d’Odoardo i ceppi
 franger osasti; il re fedel ti crede.
190Grave pena ti attende,
 se degl’inganni tuoi l’empio si avvede.
 È ver; ma non importa. Opra da giusto;
 si punisca il tiranno,
 si ubbidisca Gismonda,
195Odoardo si salvi. A la grand’opra
 amicizia, ragione, amor ti chiama.
 Cadrai? Non teme rischi
 cuor che serve a virtù, cuor che ben ama.
 
    Anche in onta del rigore
200sarò amico e sarò amante.
 
    Potrà in me, più che ’l timore,
 l’amistà d’un caro oggetto
 e l’amor d’un bel sembiante.