Lucio Papirio dittatore, Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA III
 
 SERVILIO e li suddetti
 
 SERVILIO
 Dal campo che ad Imbrinio,
50signor, lasciasti, or ora
 giunto è Cominio.
 LUCIO PAPIRIO
                                    Il militar tribuno?
 RUTILIA
 Papiria. (Piano a Papiria)
 PAPIRIA
                   Amica. (Piano a Rutilia)
 SERVILIO
                                   Egli di Quinto un foglio
 reca al Senato.
 LUCIO PAPIRIO
                              Quinto
 scrive al Senato? E al dittator non scrive?
 PAPIRIA
55A te, qui del Senato
 regola e mente, alora scrisse...
 LUCIO PAPIRIO
                                                         Eh! Figlia,
 errò; ma incauto errò. Donisi agli anni
 trascorso giovenil. Che reca il messo? (A Servilio)
 SERVILIO
 Se liete o infauste... Intorno
60qual suona eco giuliva?
 
    Viva Fabio, viva, viva. (Di dentro)
 
 LUCIO PAPIRIO
 Viva Fabio? A la Curia il passo affretto.
 Numi, non permettete
 che sul genero ardito
65sia Lucio oggi costretto
 gli esempi a rinnovar di Giunio e Tito.
 
    Chi non so
 se colpevole ancor sia,
 non assolvo e non condanno.
 
70   Ma sospendo l’ira mia
 contra un fallo ancor non certo
 che sperando e gloria e merto
 troverebbe infamia e danno.