Don Chisciotte in Sierra Morena (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA V
 
 DON CHISCIOTTE, LOPE e SANCIO, che porta lo scudo e la lancia del suo padrone, e i suddetti
 
 DON CHISCIOTTE
 Quando, regina, quando
1715verrà Pandafilando? In aspettarlo
 io perdo il tempo e ne patisce il mondo.
 DOROTEA
 Ridi, o Lucinda; or son regina. Ammiro (A don Chisciotte)
 l’impazienza e ’l zelo
 del mio sostenitor. Verrà ben tosto
1720al suo gastigo il traditore iniquo.
 CARDENIO
 Quanto udirete è un innocente inganno (A Fernando ed a Lucinda)
 per risanar lo stolto.
 FERNANDO
 Dorotea ben si adatta al preso impegno. (A Lucinda)
 LUCINDA
 Facile è tutto al suo vivace ingegno. (A Fernando)
 FERNANDO
1725Ma donde sì opportuni
 gli strani abbigliamenti ebbe la bella?
 CARDENIO
 Da Mendo che sovente
 gli ospiti suoi con varie feste onora.
 DON CHISCIOTTE
 Verrà ma ancor non vien. Quel suo Astarotte
1730forse l’ha spaventato. (A Dorotea)
 LOPE
 Vedi, vedi, ecco genti.
 CARDENIO
 Del gigante fellon questi è un araldo.
 DON CHISCIOTTE
 A tempo ei vien. Già sento
 de l’eroica mia bile il moto e ’l caldo.