Don Chisciotte in Sierra Morena (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA XII
 
 SANCIO e poi MARITORNE
 
 SANCIO
 Don Chisciotte ha ragione.
 L’archivio degl’incanti è questo albergo.
 MARITORNE
 Dopo il padrone or lo scudier si burli. (Al veder Sancio)
 Sancio, pur ti riveggo!
 SANCIO
1545(Per mia nuova disgrazia). Indietro, indietro.
 MARITORNE
 Perché? Ferma; e mi ascolta.
 SANCIO
 Ti ascolterò; ma non venir più avanti.
 MARITORNE
 E che temi da me?
 SANCIO
                                     Che tu m’incanti.
 MARITORNE
 Non ti bastan l’ingiurie a me già dette?
1550Forse strega son io per incantarti?
 SANCIO
 Non giurerei di no. So che qua dentro
 tutto è diverso assai da quel ch’ei sembra.
 MARITORNE
 Tu t’inganni. Io che sembro agli occhi tuoi?
 SANCIO
 Una donna.
 MARITORNE
                         E una donna infatti io sono.
 SANCIO
1555Chi sa? Potresti ancora esser un drago...
 un folletto... un... non so. Qui tutto è finto.
 MARITORNE
 Io però non son finta.
 Tinto non è il mio crin, non è il mio ciglio;
 bianca e rossa non son per minio e biacca;
1560non mi affogo per far linda la taglia;
 per alzarmi non ho zoccoli ai piedi;
 e veramente io son tal qual mi vedi.
 SANCIO
 Mi rimetto; ma indietro.
 MARITORNE
 A chi t’adora, o Sancio?
 SANCIO
1565(In materia d’amor siamo infelici
 il mio padrone ed io). Ben. Che vorresti?
 MARITORNE
 Vorrei sotto il bel giogo
 d’un illustre imeneo teco accoppiarmi.
 SANCIO
 (Queste parole son per incantarmi).
 MARITORNE
1570Che rispondi?
 SANCIO
                             Non so. Parla più chiaro.
 MARITORNE
 Io vorrei il tuo amore.
 SANCIO
                                           Ora t’intendo.
 MARITORNE
 Di’, sperarlo poss’io?
 SANCIO
                                         Sta già impegnato.
 MARITORNE
 Sposo mio non sarai?
 SANCIO
                                          Sono ammogliato.
 MARITORNE
 Ammogliato?
 SANCIO
                            Ammogliato.
 MARITORNE
 
1575   Fortunata è ben colei
 che ha l’onor d’esser tua sposa.
 Di un errante cavaliero
 se’ scudiero? Parla. Sì?
 Va’, va’ pur, basta così.
 
1580   Temi d’esser incantato?
 Quest’albergo è innocentissimo.
 Il padrone è onoratissimo.
 Io non son... Ma, ma, ma, ma
 tu sei pazzo. Il mal sta qui.
 
 SANCIO
 
1585   Spiritata ben tu sei
 col far meco la vezzosa.
 D’un infame negromante
 sei la fante? Parla. Sì?
 Va’, va’ pur, basta così.
 
1590   Altri incanti ho già provato.
 Nel vederti il cor mi spasima.
 Tu mi sembri una fantasima.
 Dici bene; ma, ma, ma
 ho paura. Il mal sta qui.