Don Chisciotte in Sierra Morena (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA XI
 
 DON CHISCIOTTE, MENDO con seguito, poi LOPE e SANCIO
 
 MENDO
1520Eccolo. (Vedendo don Chisciotte)
 DON CHISCIOTTE
                 Ah! Questi è il mago. (Vedendo Mendo)
 MENDO
 Tu dai ferri lo sciogli. (Ad uno de’ suoi che si vedrà alla finestra)
 DON CHISCIOTTE
                                           O grazia! O dono!
 Lodato il ciel, disincantato io sono. (Don Chisciotte è disciolto e cala a terra)
 MENDO
 Or legatelo tosto. A la prigione
 egli traggasi intanto. (I servi vanno intorno a don Chisciotte e lo legano)
 DON CHISCIOTTE
1525Peggior del primo, ecco il secondo incanto.
 MENDO
 Guardate ch’ei non fugga.
 DON CHISCIOTTE
 Stregon, fa’ pur di me quel che tu vuoi. (A Mendo)
 S’io non fossi incantato, uh! guai a voi. (A’ servi che lo han legato)
 LOPE
 Mendo, ferma. Io prometto
1530per don Chisciotte; e basti.
 SANCIO
                                                    Anch’io per lui
 de la mia scuderia
 l’invisibil salario offro ed impegno.
 MENDO
 Ti accetto. (A Lope) Ei resti in libertà. Ma giuri
 a me la pace ed il perdono a’ miei. (Don Chisciotte è disciolto dai servi)
 DON CHISCIOTTE
1535Sì, generoso io sono.
 Se vi perdona il cielo, io vi perdono.
 MENDO
 Mi acheto e parto. Addio. (A Lope. Mendo parte col suo seguito)
 LOPE
 Andiamo. Don Chisciotte, in gran periglio
 de la cavalleria stava il decoro.
 DON CHISCIOTTE
1540S’io non era incantato, oh! guai a loro. (Partono don Chisciotte e Lope)