Don Chisciotte in Sierra Morena (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA IX
 
 DON CHISCIOTTE e MARITORNE
 
 MARITORNE
 Sì dispietato a una donzella afflitta?
 DON CHISCIOTTE
 Un’afflitta donzella?
 MARITORNE
 Se a me crudel tu sei, perché ti vanti
 errante cavalier?
 DON CHISCIOTTE
                                  Forte argomento!
1475Me le appresso. Or che brami? (Va sotto la finestra)
 MARITORNE
 Troppo mi sei lontano. Ascendi, o prode,
 al balcone ov’io son.
 DON CHISCIOTTE
                                       De l’ampia rocca
 alto è il balcon né so... Ma attendi, o bella. (Trova un banco e sopra di quello ascende alla finestra)
 MARITORNE
 (S’io lo colgo, o che festa!)
 DON CHISCIOTTE
1480Eccomi. Or di’, che vuoi? Sei prigioniera? (Si presenta davanti alla finestra)
 MARITORNE
 Fece la tua beltà le mie catene.
 DON CHISCIOTTE
 (Eccone un’altra). Io Dulcinea sol amo.
 MARITORNE
 A lei non ti vo’ infido;
 sol porgimi la destra o qui mi moro.
 DON CHISCIOTTE
1485(Posso farlo? Anzi ’l deggio,
 che il lasciarla morir fora impietade).
 Eccola e senza il guanto. (Le porge la mano, la quale da Maritorne è legata ai ferri della finestra)
 Favor ben singolar; ma non baciarla.
 Tal sorte infino ad ora
1490non concedei né meno a Dulcinea.
 Guardala pur, stringila ancora, osserva
 quanto è grande e robusta; e da la mano
 argomenta il valor che sta nel braccio.
 MARITORNE
 (Il colpo è fatto. Io mi ritiro e taccio). (Maritorne si ritira dalla finestra)