Don Chisciotte in Sierra Morena (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA VI
 
 DOROTEA, DON CHISCIOTTE, LOPE e SANCIO
 
 DON CHISCIOTTE
 Pur alfin l’elmo è mio.
 DOROTEA
 Vediam. Mi par che la metà vi manchi. (Guardano il bacino)
 DON CHISCIOTTE
980È ver. Quel ladro infame,
 che non sapea di sì gran gioia il prezzo,
 gran parte ne guastò. Ci vuol pazienza. (Se lo mette in capo)
 Quanto bene mi va! Par fatto a posta.
 DOROTEA
 Rinforza la mia speme un tanto acquisto.
 DON CHISCIOTTE
985A l’invocato nome
 de la mia Dulcinea tutto lo deggio.
 DOROTEA
 Felice lei! che ancora
 ne’ più fieri cimenti è ’l tuo bel nume.
 So che tale è ’l costume
990di errante cavalier, sceglier fra l’altre
 per sua dea qualche bella
 ed a lei consacrar le tue vittorie.
 Belianise così, così Esplandiano
 e Lanzerotto e Palmerin facea.
995Tu pur ciò fai? Ten lodo; e solo io dico
 che molto avventurata è Dulcinea.
 LOPE
 Quanto ben lo lusinghi! (A Dorotea)
 DON CHISCIOTTE
                                               Io la capisco (A Sancio)
 e in un la compatisco. Or più ti onoro (A Dorotea)
 in udir che sì giusta, ancorché donna,
1000de la cavalleria serbi l’idea.
 DOROTEA
 Ah! Potessi cambiarmi in Dulcinea. (Amorosamente a don Chisciotte)
 Or di’, quali avventure
 provasti in quell’albergo?
 DON CHISCIOTTE
 Ti dico ch’è un castello. Incanti e mostri
1005e ’l folle amor d’una gentil donzella.
 SANCIO
 (Gentil? Fu Maritorne).
 DOROTEA
 Di ciò ti lagni? O dio! Convengon troppo
 le avventure amorose a un don Chisciotte.
 DON CHISCIOTTE
 Lo concedo e lo so. Poteva amarmi;
1010ma tacer l’amor suo dovea colei.
 LOPE
 Difficile contegno a chi ben ama.
 DON CHISCIOTTE
 Venir di notte e sola a lusingarmi?
 Tener la mia... Ma basta.
 Modestia e discrezion voglion ch’io taccia.
 DOROTEA
1015Gran discolpa ha l’amare un degno oggetto.
 DON CHISCIOTTE
 Sol Dulcinea è ’l mio amor. (Parlo pur chiaro). (A Dorotea)
 DOROTEA
 Fosse stato sì fido il mio Fernando. (A Lope)
 Vieni, signor. Castello o albergo ei sia,
 là ti aspetto, o a goder breve riposo
1020o a far pompa novella
 del tuo sommo valor. Chi te ne prega
 non ha di Dulcinea... non ha la sorte; (Dorotea sospirando)
 ma forse ha più di lei l’alma gentile
 e più tenero il cor. Pensa ch’io sono
1025regal donzella e mio campion tu sei.
 DON CHISCIOTTE
 Verrò. In servir regine
 sanno il loro dovere i pari miei.
 DOROTEA
 
    Quel pastor, che ancor non vede
 altro fior che una viola,
1030pensa e crede ch’ella sola
 d’ogni fior sia la più bella.
 
    Ma se mira un dì la rosa
 che de’ fiori è la regina,
 per raccorla a lei s’inchina
1035né beltà più trova in quella.