Don Chisciotte in Sierra Morena (Zeno e Pariati), Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA V
 
 LOPE e li suddetti
 
 DON CHISCIOTTE
 Lope in Sierra Morena?
 LOPE
 Per riveder nel più gentile amico
 anche il più valoroso.
 DON CHISCIOTTE
 Che? Giunse a voi de le mie gesta il grido?
 LOPE
580E dove mai non giunse? Ebbra è di gioia
 la Mancia tutta; e Dulcinea, tua dama,
 vaga di tue prodezze, a sé ti chiama.
 DON CHISCIOTTE
 Andiam. Recami l’armi; e Rozzinante, (A Sancio)
 il mio destrier fedele,
585si disponga a marciar di buon galoppo.
 SANCIO
 Io me ne rido. Egli è spallato e zoppo. (Sancio parte)
 DON CHISCIOTTE
 Or chiamerai fole e pazzie le istorie
 de la cavalleria?
 LOPE
                                No. L’opre tue
 e l’alato destrier, che a te mi trasse,
590provan che tutto è ver. Perdon ti chieggo.
 DON CHISCIOTTE
 Non parliam più di ciò. Sol ben ti guarda
 dal non più profanar con empie risa
 la dignità de’ cavalieri erranti.
 LOPE
 Quei che ridon di lor sono ignoranti.
 
595   Il chiamar una follia
 quel valor, che non s’intende,
 è un pensier ch’è poco saggio.
 
    Tal del cieco è la pazzia,
 se del sol, ch’ei non comprende,
600nega il lume e taccia il raggio.