Sirita, Vienna, van Ghelen, 1719

 LICENZA
 
 Qual dal Baltico algente
 me su l’Istro richiama
 di più illustre imeneo tromba festiva?
 Due gran nomi immortali
1540suonano a l’alta intorno augusta reggia.
 Terra e cielo n’eccheggia
 e di luce miglior si veste il giorno.
 O de l’austriaco sangue,
 che è di lode e valor fonte perenne,
1545glorioso germoglio,
 o tu di augusti figlia e tu nipote,
 di beltà, di virtude anima adorna,
 tal sei che, senza ancora
 il favor di fortuna, in cui nascesti,
1550del tuo sposo real degna saresti.
 Ma a te, del gran monarca,
 cui diè un regno natura, uno virtude,
 eccelsa unica prole,
 che dir potrò? Sposo a lei vieni. Questo
1555il sommo di que’ fregi e di que’ beni,
 che a tua sorte e grandezza il ciel concesse,
 saria; ma per tua gloria
 ve n’ha ancora un maggior; cesar ti elesse;
 cesare, in cui la mente è assai più vasta
1560de l’impero che regge,
 te elesse a tanto onor, te stimò degno
 cui confidasse un tanto
 del suo amor nobil pegno. Or di sua scelta
 vanne altero e giocondo;
1565ciò che cesare elegge, approva il mondo.
 
    Ciel, terra, aria ed onda
 non altro risponda
 che al vostro bel nodo
 amor, gioia e pace.
 
1570   Godete. Regnate.
 Felici in voi siate
 e in figli e in nipoti;
 né penino i voti
 di un zelo verace.
 
 CORO
 
1575   Degni sposi, illustri amanti,
 chi mai fia che onori e canti
 vostri pregi e vostri amori?
 
    Gloria e fama il più ne tace.
 Troppo a noi parria mendace
1580tutti in dire i vostri onori.
 
 Segue il ballo di varie nazioni festeggianti, eccetera.