Sirita, Vienna, van Ghelen, 1719

 SCENA IV
 
 SIVALDO e OTTARO
 
 SIVALDO
 Ottaro, o tu non ami o tu disperi.
 OTTARO
165Sire, minor mia pena
 poc’anzi era l’amar senza speranza
 che sperando or languir per gelosia.
 SIVALDO
 Di te troppo diffidi.
 OTTARO
                                       È cieco il caso
 che può farmi contento; e s’egli sempre
170fesse al merto ragion, non saria caso.
 SIVALDO
 Fabro sii di tua sorte.
 Usa ingegno e virtù. Voti felici
 per te forma Sivaldo,
 per te che la corona
175gli fermasti sui capo. Acquista un bene
 ch’io ti dovrei. Poi sul mio trono ascenda
 Romilda a te germana.
 Godrò dar questo testimon d’amore
 al suo bello, al tuo merto ed al mio core.
 
180   Degno è d’impero
 quel bel sembiante
 che regna altero
 sul cor di un re.
 
    L’aureo trono
185parrà più omaggio
 che pegno e dono
 de la mia fé.