Sirita, Venezia, Marciana, autografo

 SCENA ULTIMA
 
 SIVALDO e li suddetti
 
 SIVALDO
 Se minor de la brama
 non è il piacer, quando un gran ben si ottiene,
 da quel desio che sì mi accese, o figlia,
1515di vederti congiunta a illustre sposo,
 pensar puoi la mia gioia;
 e tanto ella è più grande,
 quanto quel ti scegliesti
 splendor del regno nostro eccelso eroe.
1520Coppia illustre di amor, vi abbraccio e stringo.
 Lungamente beati
 in voi siate, ne’ figli  e ne’ nipoti.
 Amor li porga e ’l ciel riceva i voti
 E tu, cui tanta deggio
 felicità, o Romilda,
 tal ne attendi mercede,
 qual può darti un re amante. Hai la mia fede.
 TUTTI
 CORO
 
1525   Degni sposi, illustri amanti,
 chi mai fia che onori e canti
 vostri pregi e vostri amori?
 
    Gloria e fama il più ne [illeggibile] tace;
 troppo a noi parria mendace
1530tutti in dire i vostri onori.
 
 Fine del dramma